Troppi turisti per una foto, barriera bloccherà vista Monte Fuji
Decisione 'sofferta' della municipalità
Uno scatto del Monte Fuji in Giappone, che appare alle spalle di un negozio di una nota catena di supermercati, diventato in breve tempo virale sui social media - e che attira orde di aspiranti fotografi e turisti stranieri che intralciano il traffico, a piedi e in auto, lasciando spesso rifiuti - costringe le autorità di una cittadina ad erigere una barriera per ostruirne la celebrata vista. Una 'decisione sofferta' spiega l'amministrazione locale, dopo che i diversi provvedimenti per garantire la sicurezza del luogo e la tranquillità dei residenti sono rimasti inascoltati. Esattamente dall'autunno del 2022, racconta la stampa locale, quando un influencer straniero ha postato una foto della montagna sacra del Giappone, patrimonio mondiale dell'Unesco alle spalle del mini-market Lawson. Da allora centinaia di visitatori hanno continuato a radunarsi ogni giorno sul ciglio della strada per scattare le foto, noncuranti delle auto di passaggio, con il costante pericolo di collisioni. L'amministrazione comunale ha ricevuto diverse segnalazioni di accessi bloccati ai marciapiedi per l'eccessivo affollamento e l'accumulo di spazzatura. Nel marzo dello scorso anno la municipalità ha affisso dei cartelli in inglese, cinese e tailandese per chiedere alle persone di smettere di parcheggiare illegalmente, di usare le strisce pedonali e di non lasciare rifiuti sul marciapiede, per poi arrivare a mettere una guardia di sicurezza sul posto, senza alcun risultato tangibile. Oltre al gigantesco telo di plastica di fronte al mini-market, saranno inoltre posti dei sbarramenti di acciaio larghi tre metri per impedire alle persone di attraversare la strada. "Volevamo che i visitatori stranieri apprezzassero la vista, ma non abbiamo visto una diminuzione dei cattivi comportamenti", ha detto Masakazu Togawa, assessore al Turismo della città di Fuji-Kawaguchiko. "Le presenze continuavano ad aumentare, e l'installazione della barriera è stata per noi una decisione dolorosa per quanto inevitabile".
Ch.Mayr--MP