Perquisizione per l'ex presidente argentino accusato di violenze
Sequestrati il cellulare e il tablet di Alberto Fernandez
Mentre l'opinione pubblica è ancora sotto shock per la pubblicazione delle foto della ex first lady Fabiola Yáñez con il volto tumefatto va avanti in Argentina l'inchiesta per violenze nei confronti di Alberto Fernandez. La giustizia ha ordinato ieri la perquisizione dell'abitazione dell'ex presidente nell'elegante quartiere di Puerto Madero, nella capitale Buenos Aires, nel corso della quale sono stati sequestrati il telefono cellulare e il tablet personale di Fernandez. Gli inquirenti sono alla ricerca di ulteriori prove oltre a quelle già fornite dall'ex first lady e prontamente filtrate alla stampa. Tra le evidenze già incluse nel fascicolo contro Fernandez, oltre alle foto che dimostrerebbero le violenze subite da Yáñez, anche numerose conversazioni private tra i due - anche quelle arrivate alla stampa - dove l'ex presidente non smentisce l'accaduto. "Mi hai picchiato ancora, sei pazzo", scrive Yáñez in uno dei passaggi delle chat a cui Fernandez risponde semplicemente con un "sto male". "Sono tre giorni di seguito che mi stai picchiando", insiste la moglie, ma l'ex presidente risponde ancora riferendosi alla sua di condizione. "Faccio fatica a respirare, smettila per favore, mi sento molto male". L'ex presidente per il momento è indagato e non è stato ufficialmente imputato, ma nel quadro dell'inchiesta il giudice istruttore ha ordinato nel frattempo nei suoi confronti il divieto di lasciare il Paese. La coppia è attualmente separata. Mentre Fernandez vive a Buenos Aires, Yáñez è in Spagna, a Madrid, con il figlio Francisco di due anni.
D.Richter--MP