In dieci non presero l'aereo caduto in Brasile, ecco i racconti
Assis arrivò in ritardo al check in, 'Dio è molto buono con me'
Un gruppo di dieci passeggeri non era riuscito a salire a bordo dell'aereo Voepass che il nove agosto si è schiantato a Vinhedo, nello stato di San Paolo, uccidendo 62 persone, (58 passeggeri e quattro membri dell'equipaggio). Due di questi non erano saliti a bordo perché non erano arrivati in tempo per il check-in all'aeroporto di Cascavel, nel Paraná, dove l'ATR 72-500 era decollato alle 11.56, diretto allo scalo di Cumbica a Guarulhos. Tra questi Adriano Assis, che alla notizia dell'incidente aveva chiamato la figlia e con voce rotta dalla commozione le aveva detto: "il volo che ho perso è caduto. Dio è molto buono bambina. Papà sta tornando a casa". A salvarsi anche la dottoressa Juliana Chiumento, che non è partita grazie ad un messaggio audio del padre: "figlia, se puoi andare di sabato è meglio, è più tranquillo, è più sereno", gli aveva detto l'uomo. "E' stato Dio a salvarmi. All'ultimo minuto mio padre mi ha mandato un messaggio, io ero già alla cassa (...). È stato Dio a dire a mio padre di mandarmi un messaggio, in modo che non andassi il venerdì, ma il sabato mattina", ha spiegato Chiumento. José Felipe Araújo, 21 anni, non era riuscito a salire perché aveva sbagliato la compagnia aerea. In tutto erano una decina quelli rimasti a terra ha raccontato a Cnn Brasile. "Quando ho saputo che l'aereo diretto a Guarulhos era precipitato non riuscivo a stare in piedi. (...) Mi ha telefonato mia madre e non riuscivo a parlarle. Ma ringrazio tanto Dio", ha detto.
G.Loibl--MP