Bolivia, dinamite sulla polizia che voleva liberare una strada
Continuano i blocchi dei supporter dell'ex presidente Morales
Continuano con violenza i blocchi stradali iniziati due settimane fa in Bolivia. Nelle ultime ore, negli scontri con la polizia sulla strada che collega Cochabamba con l'ovest della Bolivia, i supporter dell'ex presidente Evo Morales hanno usato anche dinamite. "Gruppi irregolari armati di esplosivi hanno teso un'imboscata ai nostri agenti di polizia a Parotani (una cittadina rurale di 3mila abitanti nel dipartimento di Cochabamba), provocando il ferimento di diversi agenti delle forze dell'ordine con fratture esposte e lesioni gravi", ha comunicato la Polizia boliviana. Immagini in cui si vede l'arto maciullato di un agente portato via da colleghi mentre urla dal dolore sono state diffuse sui social network diventando immediatamente virali. Un altro poliziotto ha perso un braccio. Dopo due ore di scontri, la polizia era riuscita a togliere il blocco, consentendo ai camion di transitare ma, una volta ritiratisi, i supporter di Morales si sono riorganizzati per chiudere nuovamente la strada che collega Cochabamba con Oruro e La Paz. L'ex presidente, in contatto telefonico con la radio Chapareña Kawsachun Coca, si è congratulato con loro: "Sono stato costretto a chiamarli per denunciare che quasi 2.000 (agenti di polizia, ndr) o più sono stati sconfitti a Parotani. Che coraggio, che impegno per la patria in difesa del popolo di fronte alla crisi economica", ha dichiarato Morales, aggiungendo che "se ci sono fatti di sangue, feriti, la responsabilità è del Governo". "Se c'è spargimento di sangue e se c'è una morte, l'unico responsabile di questo problema si chiama Evo Morales", ha replicato il sindaco di Cochabamba, Manfred Reyes Villa, chiedendo al governo del presidente Luis Arce di sbloccare le strade.
P.Mueller--MP