Bolivia, 33 agenti feriti in scontri con i supporter di Morales
'Volevano bruciarci' hanno dichiarato 2 giornalisti sequestrati
Scontri sempre più violenti oggi tra i supporter dell'ex presidente Evo Morales, che bloccavano la vecchia strada che collega le città di Cochabamba con Santa Cruz, e la polizia del governo della Bolivia che voleva liberare la via di comunicazione nei pressi di Mairana, una cittadina di 11mila abitanti. Il bilancio è di 33 agenti di polizia feriti, venti dei quali sono stati evacuati in elicottero all'ospedale operaio del Fondo sanitario boliviano (Cns) di Santa Cruz, la capitale economica del paese sudamericano. Gli altri 13 agenti feriti meno gravi, in automobile, sono stati invece trasportati all'ospedale del Cns di Vallegrande, cittadina diventata famosa perché proprio qui furono ritrovati, 17 anni fa, i resti del Che Guevara. "Secondo le perizia mediche preliminari avrebbero riportato distorsioni, fratture e colpi" riporta il quotidiano di Santa Cruz, El Deber. Il giornalista Romer Castedo e il suo cameraman Ricardo Pedraza della televisione Red Uno, che seguivano gli scontri di Mairana, dopo essere stati sequestrati per 4 ore sono stati liberati in uno scambio con alcuni manifestanti arrestati dalla polizia. "Hanno bruciato i nostri caschi e il microfono, tutta la nostra attrezzatura di sicurezza è stata bruciata, siamo riusciti a salvare solo la telecamera ma abbiamo passato almeno quattro ore a sentirci dire che ci avrebbero bruciato", ha dichiarato Castedo ai media locali. I blocchi stradali in Bolivia intanto continuano dopo 16 giorni e, secondo la mappa di percorribilità dell'Amministrazione Autostradale Boliviana (Abc), al momento ce ne sono 23 attivi, 19 nel dipartimento di Cochabamba, due in quello di Oruro, ed uno ciascuno nei dipartimenti di Potosí e Santa Cruz.
D.Richter--MP