Il teorema della scimmia che scrive Shakespeare è impossibile
Matematica dimostra che non basta tutto il tempo dell'universo
Non basterebbe tutto il tempo dell'universo perché una scimmia messa davanti a una tastiera possa premere tasti a casaccio fino a comporre un'opera compiuta come l'Amleto di Shakespeare. Dunque la celebre teoria della scimmia instancabile, formulata agli inizi del Novecento dallo statistico francese Émile Borel, dovrebbe in realtà essere considerata come un paradosso probabilistico che non può avere riscontro in un mondo reale finito. E' quanto dimostra uno studio pubblicato su Franklin Open dai matematici Stephen Woodcock e Jay Falletta della University of Technology Sydney in Australia. "Il teorema della scimmia instancabile considera solo il limite infinito, con un numero infinito di scimmie o un tempo di lavoro delle scimmie infinito", spiega Woodcock. "Noi abbiamo deciso di esaminare la probabilità che una data sequenza di lettere venga digitata da un numero finito di scimmie entro un periodo di tempo finito coerente con le stime per la durata del nostro universo". I due ricercatori hanno così ipotizzato che una tastiera contenga 30 tasti, con tutte le lettere della lingua inglese più i comuni segni di punteggiatura. Hanno fatto i calcoli considerando una singola scimmia, ma anche l'intera popolazione globale di scimpanzé, che conta circa 200.000 esemplari. Infine hanno ipotizzato una velocità di digitazione piuttosto produttiva, pari a un tasto al secondo fino alla fine dell'universo, che potrebbe avvenire tra un numero di anni pari a 1 seguito da cento zeri. Dai calcoli emerge che c'è una probabilità del 5% che un singolo scimpanzé digiti la parola 'banane' nel corso della sua vita. Tuttavia, anche considerando tutti gli scimpanzé arruolati, l'intera opera di Shakespeare (con circa 884.647 parole) non verrà quasi certamente mai digitata prima della fine dell'universo. "Non è plausibile che, anche con velocità di digitazione superiori o una popolazione più numerosa di scimpanzé, il lavoro delle scimmie sarà mai uno strumento valido per sviluppare opere scritte non banali", concludono gli autori.
G.Loibl--MP