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Megalopolis, Coppola racconta il declino dell'America
Megalopolis, Coppola racconta il declino dell'America

Megalopolis, Coppola racconta il declino dell'America

Sesso, utopia e violenza, ecco il film più atteso a Cannes

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Megalopolis di Francis Ford Coppola si nutre di eccessi. È stato definito, di volta in volta, urticante, metafisico, sperimentale, meraviglioso, eroticamente disturbante, inclassificabile. Vale a dire in ogni caso difficilmente spendibile in sala (almeno per molti di quei pochi addetti ai lavori che l'hanno visto). Ma questo film, da sempre voluto da Coppola e che ha avuto una gestazione di quarant'anni, in competizione al Festival di Cannes il 17 maggio, è anche molto di più. È sesso, droga, violenza, travestimento all'interno di un parallelo ideale tra la civiltà dell'antica Roma e quella americana (alle prese con le loro rispettive decadenze); è poi anche l'utopia di un mondo migliore dopo un'apocalisse e infine, la storia di una donna, Julia Cicero (Nathalie Emmanuelle), divisa fra due visioni del mondo, del padre e dell'amante. Il padre Cicero (Giancarlo Esposito), sindaco conservatore di una New York distrutta da una catastrofe, ha una visione classica e conservatrice della società, mentre l'amante, Caesar (Adam Driver), è un giovane architetto idealista che vuole rifondare la città nel segno dell'utopia. Megalopolis, una sorta di Apocalipse Now parte II, prende spunto poi da La congiura di Catilina di Gaio Crispo Sallustio, come ha ribadito più volte il regista innamorato dell'antica Roma. "Megalopolis propone un interrogativo fondamentale - ha detto Coppola a Deadline -: la società in cui viviamo è davvero l'unica alternativa possibile per noi? In questo senso l'utopia che il film propone non è così folle, ma solo il frutto di persone che si fanno giuste domande sulla società in cui vivono, chiedendosi se è davvero l'unica alternativa". L'America oggi - secondo Coppola - è la nuova Roma, con tutte le guerre vinte e la sua tecnologia all'avanguardia: "Si è sempre detto quando cadrà Roma cadrà il mondo. La stessa cosa vale per l'America, se cadesse o finisse nelle mani di qualche stupido dittatore, quali ripercussioni potrebbero esserci nel mondo?". Insomma come capita a ogni fine impero che si rispetti, di sesso ce ne sarà tanto e si vocifera di una scena orgiastica di Aubrey Plaza e di uno Shia LaBeouf vestito da Dea e anche di un'erezione dell'ottantacinquenne Jon Voigt. Nel cast di questo film anche Nathalie Emmanuel, Dustin Hoffman, James Remar, Laurence Fishburne e Chloe Fineman.

Megalopolis, Coppola racconta il declino dell'America

F.Koch--MP