Il trittico di Puccini al Regio, per Kratzer debutto in Italia
Jouvin: "Chiudiamo in bellezza". Dirige l'Orchestra Steinberg
"È come la vita. dalle lacrime al sorriso cinico. Un'opera a 360 gradi: c'è l'amore, c'è il dramma passionale e c'è anche il risvolto buffo. Il trittico è così potente da mostrare, oltre all'amore, tutte le sfumature delle emozioni e dei sentimenti". Così il sovrintendente del Teatro Regio, Mathieu Jouvin, parla della produzione Il trittico, l'ultima della stagione 2023/2024, in scena da venerdì 21 giugno a giovedì 4 luglio. È un altro titolo fondamentale di Giacomo Puccini che viene proposto come il compositore lo concepì con un percorso unitario. "È anche la prima volta che il regista Tobias Kratzer viene in Italia, un debutto importante per Torino. È riuscito a collegare le tre opere in mode interessante", osserva Jouvin. Accanto al sovrintendente c'è il maestro Pinchas Steinberg che ritorna sul podio a dirigere l'Orchestra del Regio. Steinberg, che conosce sette lingue, non nasconde il piacere di affrontare le grandi sfide poste da questo trittico, la necessità di percepire il respiro unitario delle tre partiture. Ulisse Trabacchin è il maestro del Coro e Claudio Fenoglio istruisce il Coro di voci bianche. L'allestimento è in coproduzione con il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Protagonista de Il tabarro e di Gianni Schicchi è Roberto Frontali, mentre Elena Stikhina e Anna Maria Chiuri affronteranno i personaggi della protagonista di Suor Angelica e della zia principessa. "Chiudiamo la stagione in bellezza con un ottimo cast che porta in scena l'opera nel miglior modo possibile. È un spettacolo che farà anche discutere, ma è una lettura in chiave moderna non provocatoria che fa riflettere", sottolinea il direttore artistico Cristiano Sandri. Sono già arrivate 280 prenotazioni per partecipare alla messa in scena di Gianni Schicchi, l'ultima opera del Trittico: ottanta persone potranno salire sul palcoscenico e prendere parte, a pochi passi dai protagonisti, allo spettacolo come in uno studio televisivo. La nuova produzione va in scena grazie al sostegno degli Amici del Regio e con il contributo di Fineco Private Banking, nuovo sponsor della Fondazione.
A.Kenny--MP