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Fuori programma, a Roma due settimane di danza contemporanea
Fuori programma, a Roma due settimane di danza contemporanea

Fuori programma, a Roma due settimane di danza contemporanea

Fino al 5 luglio spettacoli con artisti italiani e stranieri

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Due settimane di danza contemporanea internazionale en plein air. E' la proposta di "Fuori programma", il festival internazionale con la direzione artistica di Valentina Marini che fino al 5 luglio animerà le serate della estate della capitale. Con artisti italiani e stranieri, provenienti da Libano, Albania, Mozambico, Svizzera, Guadalupa, Olanda, Stati Uniti e Germania, le performance outdoor attraversano Roma alla luce del tramonto, fra il Teatro India, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Parco Tor Tre Teste e i Laboratori dei Cerchi. 16 spettacoli di cui 1 prima assoluta, 3 prime nazionali e 2 prime romane; 3 progetti speciali ideati appositamente per il Festival, 3 workshop, 2 residenze e 2 incontri sono i numeri di un'edizione che invita a fare i conti con le grandi questioni del mondo contemporaneo: Please, Touch! è il titolo scelto per il 2024, una chiamata ad abbandonare la prudenza per "mettere le mani" sulle tematiche che segnano il presente. Ecco allora la danza come strumento politico per superare ogni barriera dell' artista curdo Rauf "RubberLegz" Yasit con l'albanese Brigel Gjoka, la riflessione sulla diversa percezione e funzione del tempo nella cultura africana secondo il coreografo spagnolo Asier Zabaleta alla guida di un formazione di performer del Mozambico, alla saudade ambientalista di Léo Lérus con la Compagnie Zimarèl, in Prima Nazionale dall'Arcipelago di Guadalupa. Amos Ben-Tal e il collettivo Off Projects di stanza nei Paesi Bassi, la danza dei Dervisci Rotanti che ispira la compagnia svizzera Linga, la discesa nell'inconscio della tedesca Frantics Dance Company, le due prime nazionali: dell'americano Graham Feeny edegli spagnoli Chey Jurado e Javier M Salcedo fra danza contemporanea, acrobatica e breakdance. Poi gli artisti italiani, a partire da Adriana Borriello, al festival insieme al compositore, regista e artista visivo belga Thierry De Mey, è Mk che torna con una nuova versione delle sue "vedute" urbane, pensata appositamente per Fuori Programma. C'è poi la danza "teleguidata" dal coreografo e artista multimediale Salvo Lombardo, la coreografia con audio descrizione per facilitare l'accesso alla comunità cieca e ipovedente di Aristide Rontini e la ricerca attorno al Piacere e al corpo come presenza erotica della giovane performer Flavia Zaganelli.

F.Hartmann--MP