To Listen To, a Torino il festival dell'ascolto sperimentale
Alle Gallerie d'Italia concerti, laboratori e installazioni
To Listen To, il festival dell'ascolto sperimentale, ideato dalla Scuola di musica elettronica del Conservatorio di Torino, giunge alla terza edizione dal 27 settembre al 6 ottobre con il supporto e la main partnership di Intesa Sanpaolo con le Gallerie d'Italia - Torino e il contributo di Compagnia di San Paolo. Quest'anno il festival, che prevede anche installazioni multimediali, è realizzato nell'ambito del progetto International Routes: artscreating future sostenuto dal Pnrr e si avvale di altre importanti collaborazioni, come quella con la Fondazione Torino Musei che lancia Esterno Gam, uno tra i progetti della nuova direzione; oltre ad Aimi - Associazione Informatica Musicale Italiana, Fondazione Archivio Luigi Nono di Venezia, Cirma - Centro interdipartimento di ricerca su Multimedia e Audiovisivo e Studi Um - Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino, Conservatorio Paganini di Genova, Galleria Guido Costa Projects, Circolo del Design e con la media partnership di Rai Radiotre. Un festival di esplorazioni sonore con un programma di performance singolari, nuove composizioni ed esecuzioni, prime assolute e italiane, a cui si aggiungono installazioni sonore, riflessioni dialoganti e laboratori a misura di bambino. "Come per l'edizione precedente, il programma si sviluppa iniziando con l'Anteprima To Listen To alle Gallerie d'Italia Torino, museo di Intesa Sanpaolo, nel weekend di apertura, da venerdì 27 a domenica 29 settembre, tre giornate che saranno attraversate da riflessioni sull'economia dell'ascolto, concerti e laboratori per i più piccoli" spiega il direttore artistico Stefano Bassanese. "Il museo di Piazza San Carlo è uno spazio sempre più vivo e identitario della città, aperto a diverse espressioni della creatività, anche grazie alla collaborazione con istituzioni, artisti e professionisti che condividono un approccio innovativo e inclusivo dell'offerta culturale" osserva Antonio Carloni, vice direttore delle Gallerie d'Italia Torino.
H.Klein--MP