Giorgia a Vanity, 'per me la famiglia la fa l'amore'
"Sono femminista. Ho sofferto perché non rimanevo incinta"
Giorgia Todrani, in arte Giorgia, nella sua nuova veste di conduttrice di X Factor, è la protagonista del nuovo numero di Vanity Fair. Tra l'aspirapolvere sempre acceso e le prese in giro del 'Grinch', il soprannome che ha dato a suo figlio Samuel, si è rivelata, "una di noi". Giorgia è una delle più belle voci italiane. Sulle pagine del magazine ha parlato di diversi argomenti: dalla politica alla nuova esperienza a X Factor (in veste di conduttrice) fino alla vita privata. E qui racconta la sua famiglia "non tradizionale": con il compagno Emanuel Lo stanno insieme da vent'anni ("C'è stata la proposta, l'anello, la commozione, ma poi nessuno ha organizzato il matrimonio"), la politica che alimenta le paure ("perché mi devo sentire minacciata se il mio vicino ama un uomo o una donna?") e i pensieri, più profondi, prima di andare a dormire ("Ho sofferto perché non rimanevo incinta. All'inizio pensavo di non essere neanche in grado di partorire. Il risultato è che una volta mi ha detto: ma tu hai vinto Sanremo Giovani o Sanremo Vecchi?"). Due giorni prima del voto alle Europee, Meloni ha ribadito: chiamatemi Giorgia. Lei che cosa ha pensato? "Mi hanno chiamato per fare un commento, visto che già avevo scherzato sul primo meme "Io sono Giorgia", due anni fa. Ma non ho detto niente, ho capito che non è un argomento su cui si può scherzare. Quindi mi sono finta morta. Sa che mio padre all'anagrafe voleva chiamarmi 'Georgia', per Georgia on my mind di Ray Charles, e glielo impedirono perché era un nome straniero? Fossi stata "Georgia" non ci avrebbero associate. Mi sono chiesta: me lo sta a fà apposta?". Adesso vorrebbe recuperare le nozze? "Non lo so, poi mi tocca occuparmene e ho da fà. E poi me lo deve chiedere lui, perché io sono femminista, ma almeno quello... Famo già tutto noi...". In che modo è femminista? "Viscerale. Sono cresciuta in una famiglia di donne che mi hanno dato l'esempio e mi hanno fatto leggere Virginia Woolf. Nessuno può dire a una donna come gestire il proprio corpo, si può scegliere di non fare un figlio, farlo da sole, farlo con un uomo, una donna... E lo dico io, che ho sofferto tanto perché non rimanevo incinta". E torniamo alla famiglia: "Per me è normale dire che la famiglia la fa l'amore, perché mi devo sentire minacciata se il mio vicino ama un uomo o una donna? Si dovrebbe insistere sul rispetto reciproco, almeno su scelte così intime e personali. Non si allarga lo sguardo abbastanza, anche per le questioni di pelle... Invece si alimenta la paura e la paura porta a pensieri non utili, mentre abbiamo cose molto urgenti da fare. Stanno morendo il mare, le piante, e noi". Il problema è "che, invece di parlare di idee, ci si divide per l'appartenenza alla casacca. È un peccato".
K.Lang--MP