Iva Zanicchi, io 'nata' a Sanremo e felice di tornare
'Premio alla carriera al festival annuncio bello e inaspettato'
(di Cinzia Conti) "E' stato un annuncio bello e davvero inaspettato. Carlo è stato bravissimo a mantenere il segreto. Oggi ero a pranzo in un ristorante quando un cameriere ci ha portato una bottiglia di vino e ha detto: 'Signora Zanicchi va a Sanremo e non ci dice niente, adesso brindiamo'. E io sono caduto dalle nuovole e gli ho detto. 'Ma non è possibile'. E invece era vero, l'aeva sentito in tv". Iva Zanicchi al telefono con l'ANSA definisce così la "bella sorpresa" che le ha fatto Carlo Conti assegnando a lei e a Antonello Venditti il premio alla carriera come ha annunciato in diretta al Tg1. Forse doveva riceverlo prima questo riconosicmento? "No, no, i tempi sono giusti e sono molto felice e grata a Carlo di aver pensato a me e ci vado con molto piacere. Io come artista sono nata a Sanremo i miei inizi sono stati lì, le mie prime vittorie, i miei primi successi, poi ne ho avuti tanti altri anche fuori ma sono molto grata a quella manifestazione che ho vinto tre volte". Degli artisti che saranno in gara Iva Zanicchi dice: "Io Sanremo lo seguo da sempre, non ho perso un'edizione. Mi ricordo un anno che ero a teatro e dietro alle quinte avevamo un piccolo televisore e io mi guardavo il festival nelle pause. Sono curiossissima di sentire le canzoni, mi dicono che siano a un livello molto alto e quindi me lo auguro e dico bene per la musica italiana!". Iva Zanicchi non nasconde il suo tifo per i giovani ("Mi piacciono e li seguo sempre. Non tutti certo ma alcuni sono bravissimi secondo me") ma anche per tutti quei cantanti che "non sono più sedicenni": "Avrò una simpatia particolare per Marcella, per Ranieri". Ma poi comunque anche tutti gli altri: "Voglio sentire Giorgia, tutti amiamo la sua grande voce, Elodie... Sarà un grandissimo festival, lo auguro a Carlo perché lo merita ed è un grande organizzatore: per fare Sanremo bisogna avere delle grandi capacità, non è facile". Infine Zanicchi non si sottrae alla domanda su quanto è cambiata la situazione delle donne nel mondo della musica: "Quando ho iniziato io la situazione era diversa. Comunemente i discografici dicevano che le donne non vendevano dischi, bisognava tenerle e farle cantare ma non per vendere, gli uomini vendevano secondo loro e noi donne no. Invece poi abbiamo dimostrato in tante che non è affatto così. Non solo io ma anche Mina, Rita Pavone e tutte le altre. Io con solo un canzone, Fiume Amaro, ho venduto più di un milione di dischi, per cui non era vero. Era un pregiudizio. Insomma all'inizio venivano sempre privilegiati gli uomini, poi abbiamo dimostrato che eravamo fortissime e potevamo competere alla pari con i signori uomini".
L.Gschwend--MP